Van Doesburg and the International Avant-Garde
Tate Modern 4 February – 16 May 2010
Theo van Doesburg, pseudonimo di Christian Emil Marie Képper (Utrecht, Olanda, 30 agosto 1883 - Davos, Svizzera, 7 marzo 1931), fu innanzitutto un pittore, poi proseguì la sua carriera come scrittore e studioso delle arti figurative e dell'architettura.
Iniziò la sua carriera come pittore collaborando con gli architetti Jacobus Johannes Pieter Oud e Wils. La sua prima mostra di quadri si tenne all'Aja nel 1908. Sull'esperienza cubista, nel 1915 approfondì la ricerca per elaborare un metodo progettuale esatto e rigoroso. Nei suoi progetti architettonici degli anni intorno al 1920 scompone per poi ricomporre in parte superfici, piani e i fattori essenziali dell'architettura; allo stesso modo in pittura realizza intersezioni di linee e superfici colorate, come in Composizione in bianco e nero, del 1918. Cercò di raggiungere la tridimensionalità in pittura. Nel 1916 fonda con Piet Mondrian il gruppo Sphinx, nel 1917 il movimento De Stijl che decantava il radicale "rinnovamento dell'arte".
La pittura aveva il compito di valorizzare l'architettura. La sua pittura è caratterizzata dall'utilizzo di colori primari e forme geometriche elementari, come linee e quadrati. Nel 1925 la Bauhaus pubblica a Monaco uno scritto sui principi basilari delle arti plastiche "Grundbegriffe der neue Gestaltenden Kunst".
Nel 1927 realizzò il restauro del Cafè de l'Aubette a Strasburgo insieme a Hans Arp e Sophie Taeuber; in questo intervento è evidente la sua visione spaziale mediante sintesi geometrica e colori puri. L'anno prima della sua morte progettò di costituire un nuovo gruppo d'avanguardia; tale decisione probabilmente derivava dall'amarezza per l'esperienza negativa dell'incontro con il Bauhaus di Walter Gropius a Weimar. Nel 1930 il suo atelier parigino sarà nuova sede per il movimento De stijl. Nel 1931, anno della sua morte, finirà anche l'avventura del movimento De Stijl.
Wikipedia
...Qualche giorno prima girovagando per la città,durante una delle tante corse in tube, mi passò per le mani uno di quei quotidiani gratuiti che consegnano fuori dalle stazioni....sfogliandolo sovrapensiero il mio occhio cadde su una fotografia di uno tra gli oggetti da me più apprezzati: La sedia "Rosso e Blu" di Gerrit Rietveld.
Incuriosito decisi di approfittare e di leggere il breve articolo collegato. Con grande stupore realizzai che l'articolo trattava di una mostra presente in Tate e a differenza delle solite volte notai che non era terminata, ma al contrario era al suo secondo giorno di presentazione.
Senza dilungarmi nei preamboli,volevo semplicemente rendervi complici in quella che secondo me è una valida esposizione d'arte,capace di catturare l'attenzione dello spettatore,il quale dopo una prima superficiale visione con il possibile commento..."Ma sono capace anche io a disegnare quadrati"...si rende conto di quanto lavoro e studio c'è dietro una semplice forma geometrica come il quadrato.
"Van Doesburgand the International Avant-Garde" presenta oltre a molti lavori pittorici anche sezioni legati a lavori con vetri colorati e sezioni di interesse architettonico, infatti oltre a rappresentare una porzione dadaista, nella mostra è presente nella room 4 una particolare ala legata all'architettura con l'esposizione di modelli,disegni originali e prototipi appartenenti al De Stijl.
Vi possiamo ammirare la sedia rosso blue e altri pezzi di arredo di Rietveld, ma anche disegni originali di Casa Schröder, progetti per altri edifici dove si può notare una grande attenzione all'utilizzo del colore.
Insomma, tirando le somme, posso dire che secondo il mio modesto parere questa è una mostra che vale la pena visitare e consiglio anche l'utilizzo dell'audioguida,che arricchisce le spiegazioni con cenni su persone e luoghi legati a Van Doesburg.
Per terminare questo post,vorrei citare l'ultima frase dell'audioguida che fa abbandonare l'esposizione con un sorriso inaspettato......ma perchè non continuare l'ascolto di questo al cafè..
see you....